occorre fare un po' di chiarezza
non esistono solo le 7 scale modali costruite a partire da ogni singolo grado di una scala maggiore (ionica, dorica, frigia, lidia, misolidia, eolia, locria)
ma anche:
- 7 scale modali costruite a partire da ogni singolo grado di una scala minore armonica
(di esse fanno parte, ad esempio, la scala frigia dominante e la scala superlocria diminuita)
- 7 scale modali costruire a partire da ogni singolo grado di una scala minore melodica
(cui appartengono, tra le altre, la scala lidia dominante e la scala superlocria)
e non solo: è possibile considerare modali (o meglio "intermodali") le applicazioni di scale come la maggiore armonica (esiste, fidati: è una scala maggiore con il sesto grado abbassato, nulla di trascendentale dal punto di vista melodico ma di grande utilità per introdurre certi colori in armonia) e persino la scala blues è per certi versi assimilabile a un "modo"
Una volta esaminati tutti i possibili modi è bene precisare che una qualsiasi nota può essere nota di partenza di una qualsiasi scala modale.
Esempio:
scala lidia di sol: sol la si do# re mi fa# sol
scala lidia a partire da re: re mi fa# sol# la si do# re
All'atto pratico occorre poi capire come e dove impiegare tutte queste scale modali. Ciascuna scala modale trova applicazione in base alle proprie caratteristiche interne. Tanto per fare degli esempi:
- una scala che contiene l'intervallo di terza minore e di sesta maggiore (come può essere la scala dorica) trova applicazione sugli accordi di famiglia minore e porta a esaltare, su di essi, l'intervallo melodico di sesta maggiore.
- una scala che contiene l'intervallo di terza maggiore e settima minore (come può essere la scala misolidia) trova applicazione sugli accordi della famiglia di settima di dominante (la cui formazione prevede appunto entrambi questi intervalli).